Castellana Grotte, la notte dei falò: 11 e 12 gennaio

Nel cuore della Murgia carsica, alle porte della Valle D’Itria dei trulli e del Mare Adriatico, la caratteristica città di Castellana Grotte, nota in tutto il mondo per le sue splendide cavità turistiche sotterranee, celebra subito dopo Natale, una delle feste popolari più antiche pugliesi: la Notte dei Falò.

I Falò (detti fanove), segni di riconoscenza, di festa e di esultanza popolare, vengono a ricordare ogni anno l’intercessione miracolosa della Madonna della Vetrana per la liberazione dalla peste della città di Castellana Grotte.

Falò Castellana Grotte

 Continua a leggere...

Se ne accendono numerosi per le strade cittadine la sera dell’ 11 gennaio. Alcuni, davvero mastodontici, come quello della piazzetta della Matrice San Leone Magno, bruciano molte tonnellate di legna, sprigionando e lanciando in alto, nella notte scura, mille faville che simboleggiano la gratitudine popolare verso il cielo. La gente affolla le strade, rimanendo estasiata al cospetto delle altissime fiamme, e partecipando al canto marino tradizionale “Tu sei del popolo, letizia e pace”.

Un evento caratterizzato da devozione, musica popolare e gastronomia. Tutti si lasciano volentieri  tentare dagli assaggi di taralli, ceci e fave abbrustoliti, nocciole e da un bicchiere di vino. Il tutto è offerto con generosità da chi ha allestito la “fanova”.  Se ne contano più di cento in tutta città, nei quartieri di periferia e nelle contrade di campagna.

Suggestiva poi l’iniziativa dei frantoiani castellanesi, i quali fanno degustare ai visitatori dei falò il loro olio nuovo e genuino con il quale vengono condite le bruschette con i tipici pomodori “appesi”, conservati sin dall’estate. La tradizione più antica prescriveva che si mangiassero riscaldati nella cenere calda dei falò, “sarôche i scartapìjete”, pesci secchi salati e affumicati, conditi con abbondante olio e accompagnati dal pane. Naturalmente l’arsura procurata dai pesci richiedeva una buona dose di vino rosso primitivo, che in gergo si chiama “vino tosto”.

Il giorno dopo, il 12 gennaio, il simulacro della Madonna della Vetrana viene portato con solenne processione in città e rimane alcuni giorni nella Chiesa Madre alla venerazione riconoscente dei fedeli che numerosi la visitano.

Per maggiori info visita www.comune.castellanagrotte.ba.it/turismo

Per visitare le Grotte di Castellana è possibile prenotare online la visita sul portale www.grottedicastellana.it

di Ilena Fazio

Translate »